Come smettere di fare il bagnino: perché il tuo sacrificio fa male all’amore

Sembra che il vero amore sia quando ci si scioglie nel prendersi cura dell’altro, anteponendo i suoi bisogni ai propri.

Questa immagine dell’asceta sacrificale, pronto a fare qualsiasi cosa per la felicità del partner, è saldamente radicata nel nostro codice culturale, ma gli psicologi la considerano una seria minaccia per le relazioni sane, secondo il corrispondente di .

Il modello comportamentale del “soccorritore” si forma nell’infanzia ed è spesso mascherato da iper-responsabilità e virtù. L’adulto cerca inconsciamente un partner che abbia bisogno di correzione, sostegno o guida, perché questo gli dà un senso di autostima e di controllo.

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Tuttavia, il prezzo di tale importanza è la stanchezza cronica, il risentimento nascosto e la totale perdita di sé. Il burnout in queste relazioni è inevitabile, perché le risorse di una persona non sono illimitate.

Il soccorritore, come una batteria, eroga costantemente energia, ma raramente si concede di ricaricarla, considerandola una manifestazione di egoismo. Con il tempo, l’amore si trasforma in una pesante responsabilità e il partner inizia a essere percepito non come un pari, ma come un progetto impotente e perennemente incompiuto.

Il paradosso è che questo sacrificio ruba all’altra persona il diritto di crescere e di essere indipendente. Risolvendo costantemente i suoi problemi, si trasmette un messaggio nascosto: “Non puoi farcela da solo”. Questa non è assistenza, ma una forma di controllo che svaluta le capacità del partner e lo priva della fiducia nelle proprie forze.

Gli esperti sottolineano che le relazioni sane sono costruite sulla reciprocità, non sul servizio unilaterale. È una danza in cui i partner si guidano a turno, non una commedia con un protagonista benefattore. La cura dovrebbe essere un gesto, non una missione a vita.

Una ragazza ha dovuto affrontare questa presa di coscienza quando si è resa conto che stava trascinando sulle sue spalle l’intero clima familiare ed emotivo della coppia, tranquillamente orgogliosa del suo “potere”. Il mio compagno era scivolato nella passività e lei era arrabbiata per la sua inazione. Il cambiamento è iniziato quando ho iniziato a delegare le responsabilità piuttosto che i compiti, semplicemente smettendo di fare le cose per lui.

È importante distinguere tra cura e servizio. La cura nasce da un eccesso di amore e rispetta i confini dell’altro, mentre il servizio nasce dalla paura e dal senso del dovere e cancella questi confini. Il primo arricchisce entrambi, il secondo esaurisce colui che serve e infantilizza colui che viene servito.

Permettere al partner di essere un adulto significa permettergli di commettere errori occasionali, di essere triste e di trovare le proprie soluzioni. Richiede molta fiducia e umiltà, perché è molto più facile fare tutto da soli per far sì che le cose vadano “bene”. Ma questo è l’unico modo per creare una vera collaborazione, non una tutela.

Una relazione felice è possibile solo tra due persone integre che si completano, non si completano a vicenda. Smettete di essere un’ambulanza e diventate un interessante compagno di viaggio nella sua vita: in questo modo conserverete sia la vostra forza che la sua dignità, e la possibilità di un amore reciproco, libero dal dovere.

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