Quando lo stress arriva a ondate, la mano cerca di distrarsi con una barretta di cioccolato o con i social media.
Cerchiamo di sedare questa tempesta interiore, di calmarla dall’interno, riferisce il corrispondente di .
Ma il corpo saggio si ostina a proporci un algoritmo di azione completamente diverso e antico, registrato nel nostro DNA. Lo stress è, infatti, un rilascio di energia, una richiesta di azione fisica.
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Gli ormoni cortisolo e adrenalina preparano i muscoli alla corsa o alla lotta, aumentando la frequenza cardiaca. Rimanere “bloccati” o scorrere il nastro lascia questa energia inutilizzata, intrappolata all’interno, provocando sentimenti di sconfitta e ansia.
Mi ci è voluto un anno di terapia per capire che la mia ansia “pigra” era semplicemente una disponibilità muscolare non realizzata. Essere fisicamente attivi quando si è stressati non è solo un consiglio per “distrarsi”.
Si tratta letteralmente di adempiere a un programma biologico che il vostro corpo ha messo in moto. Muovendosi, si metabolizzano gli ormoni dello stress, dando loro un utilizzo mirato.
Dopo venti minuti di camminata all’aria aperta, il livello di pressione interna si abbassa non perché il problema sia scomparso, ma perché il corpo ha avuto la possibilità di reagire. Lo psicologo Mikhail Zaitsev propone ai clienti una semplice metafora: immaginate lo stress come una tintura brillante e corrosiva lasciata cadere in un bicchiere d’acqua.
Stare fermi non fa altro che agitarlo, colorando tutto il nostro essere. Il movimento è il processo di versare l’acqua nel fiume, dove il colorante si scioglie naturalmente e viene trasportato dalla corrente.
Il vostro compito è semplicemente quello di aprire il rubinetto. Non è necessario stabilire record olimpici. A volte è sufficiente salire e scendere le scale, colpire attivamente il sacco da boxe o lavare intensamente i pavimenti.
L’obiettivo è impegnare i grandi gruppi muscolari e aumentare la respirazione. Il vostro corpo vi ringrazierà e la vostra mente sarà così chiara che la soluzione al problema potrebbe arrivare da sola.
Rifiutandoci di muoverci sotto stress, andiamo contro la nostra stessa natura. Trasformiamo un meccanismo utile e mobilitante in un carico tossico che ci avvelena dall’interno.
La prossima volta che vi sentirete “spegnere”, provate a non parlare con voi stessi, ma uscite dalla stanza e fate una passeggiata. Portate la vostra bestia interiore a fare una passeggiata e smetterà di grattare alla porta della vostra tranquillità.
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